Vai al contenuto

La Psicoterapia Sensomotoria

La Psicoterapia Sensomotoria considera il corpo come l’elemento centrale nell’intervento terapeutico.

Si tratta di un approccio olistico finalizzato al trattamento del trauma e dei problemi di attaccamento, che integra i principi della terapia orientata al corpo, le neuroscienze e la teoria dell’attaccamento.

I continui progressi delle neuroscienze hanno consentito di evidenziare la maniera in cui la mente e il cervello elaborano le esperienze traumatiche, arrivando ad affermare che il trauma ha profondi effetti sul corpo e sul sistema nervoso e che molti dei sintomi presentati dai soggetti traumatizzati sono guidati a livello somatico (Van der Kolk, McFarlan e Weisaeth, 2005).

La persona, quindi, ricorda i traumi passati attraverso la ri-esperienza sensomotoria delle iterazioni non verbali dell’evento traumatico e attraverso i sintomi fisici. La Psicoterapia Sensomotoria interviene sulla fisiologia del trauma e sulla disregolazione del sistema nervoso (iper-attivazione/ipo-attivazione).

Il lavoro sul corpo facilita l’elaborazione delle memorie implicite, modifica l’apprendimento procedurale e aiuta a regolare l’attivazione del sistema nervoso autonomo.

Allo stato attuale la Psicoterapia Sensomotoria rappresenta un trattamento specifico per il Disturbo Post-traumatico da Stress (PTSD), per i disturbi post-traumatici complessi e  i disturbi relativi allo sviluppo e alla storia di attaccamento del paziente (Fisher & Ogden, 2009).

Pat Odgen nel corso della sua carriera ha appreso da Ron Kurtz il Metodo Hakomi. In seguito, a partire dagli anni ’80 ha preso le mosse da questo Metodo per sviluppare la Psicoterapia Sensomotoria.

La Psicoterapia Sensomotoria si ispira alle tecniche di mindfulness e si integra con i contributi della psicoterapia psicodinamica, della psicoterapia cognitivo-comportamentale, delle neuroscienze, della ricerca sull’attaccamento e sulla dissociazione.

Nel corso della seduta il terapeuta si concentra sulla postura, sulle tensioni muscolari, sui movimenti, incoraggiando il paziente a riconoscere ed osservare come le sensazioni fisiche siano legate a particolari emozioni e pensieri e ad integrare queste esperienze corporee nel suo vissuto. In questo modo si permette al paziente di scoprire e cambiare dei pattern fisici e psicologici che impediscono un funzionamento ottimale ed il benessere.

Migliorando la capacità di regolare l’attivazione corporea si facilita l’accesso a stati mentali problematici. In questa maniera si aiuta il paziente a riconoscere la ripetizione degli schemi corporei di lotta e fuga, di freezing o di sottomissione, innescati dall’attivazione costante dei sistema di difesa (conseguenza della pervasiva sensazione di minaccia che caratterizza gli sviluppi traumatici) (Liotti e Farina, 2011).

Il paziente impara a diventare consapevole del proprio corpo ed attraverso una crescente integrazione mente-corpo, il paziente acquisisce una progressiva capacità di regolazione emotiva, autoriflessività e un maggiore senso di padronanza e competenza. Una rielaborazione ideale deve includere elementi cognitivi, emotivi, comportamentali e sensomotori.

La Psicoterapia Sensomotoria parte dal presupposto che per superare l’evento traumatico la persona ha bisogno di: diventare consapevole delle vecchie tendenze all’azione, automatiche e maladattive; imparare a inibire gli impulsi iniziali; sperimentare varie alternative per completare ciò che è incompleto; e allenarsi a eseguire azioni alternative efficaci.

Bibliografia

  • Bessel A. Van Der Kolk, Alexander C. McFarlane, Lars Weisaeth (2005), Stress Traumatico. Gli effetti sulla mente, sul corpo e sulla società delle esperienze intollerabili. Magi edizioni, Roma.
  • Pat Odgen, Kekuni Minton, Clare Pain, (2006) “Il trauma e il corpo”, Istituto Scienze Cognitive Editore, Milano.
  • Pat Odgen, Claire Pain, Kekuni Minton, Janina Fisher (2005), “Includere il corpo nella psicoterapia corrente dei soggetti traumatizzati”, American Psychological Association Division 39 publication.
  • Giovanni Liotti, Benedetto Farina (2011) “Sviluppi taumatici”, Raffaelo Cortina Editore, Milano.
  • State of Mind.it, il giornale delle scienze psicologiche.